giovedì 2 aprile 2009

14 Marzo 2009 – Maccheroni con polpa di granchio e mela, seppie ripiene

Dopo un lungo periodo di assenza dai fornelli, sabato decidiamo di cucinare una bella cenetta, mossi in generale dal desiderio di mangiare del buon pesce. L’arrivo improvviso della primavera fa si che ci troviamo, libro alla mano, a decidere il menu seduti su una panchina con vista sul Lambro al Parco Lambro (che, per inciso, è un bel parco, ma il fiume sembra veramente una discarica a cielo aperto……), e nella mia (nostra? :D ) baldanza opto (optiamo? :D ), come primo, su una scelta abbastanza ardita: zappetta (o meglio zUppetta!) di topinambur con mango e limone. Appena però leggo la ricetta cominciano a venirmi dei seri dubbi in quanto la ricetta sembra davvero molto, forse troppo, originale, e alla fine abbandono decidendo di cercare un sano sugo per un bel piatto di pasta! E alla fine, dopo attenta ricerca, trovo qualcosa di divertente anche se meno “osé”, ovvero il sugo con polpa di granchio e mela. Come secondo decido che devo affrontare una preparazione che mi ha sempre spaventata ma che mangio sempre con immenso piacere, ovvero le seppie ripiene (cuoco1 concorda! Piatto da re, semplice ma gustoso). Il mio problema con questa ricetta è che ho sempre temuto il rischio della seppia dura e stopposa e non mi sono mai decisa a farla, però questa volta ho deciso di abbandonare ogni reticenza e di fidarmi ciecamente dell’amico Allan. E già vi anticipo che ho fatto bene, perché le seppie erano davvero eccellenti, e hanno fornito anche ottimi avanzi!


Allora, il sugo per la pasta richiedeva polpa di granchio, una mela verde (aggiungo io, da agricoltura biologica!), del dragoncello, mandorle e gli immancabili sale e pepe. Sembravano, a prima vista, tutti ingredienti di facile reperibilità anche se non avevo calcolato che la fidata Esselunga potesse non avere la polpa di granchio! E invece, dopo lunghe e affannose ricerche, e petulanti richieste a tutti gli addetti che siamo riusciti a fermare, ci siamo arresi all’evidenza: proprio non c’era! Abbiamo preso il resto degli ingredienti per le due preparazioni e abbiamo provato al mercato comunale(niente), a un discount (ma quando mai!) e finalmente a un piccolo supermercato di quartiere che incredibilmente ne aveva in abbondanza, e di buona qualità! Evviva!


E ora passiamo ai risultati. Più standard la riuscita delle seppie, che prevedono un ripieno saporito di erbe, capperi, olive (la nostra scelta ricade sulle taggiasche, e ci permettiamo di consigliarle), e altri ingredienti che non sveliamo per non infrangere il copyright (!); la paura di cuoco numero 2 di ottenere un piatto asciutto e stopposo fortunatamente non si concretizza. Le seppie, anzi, cuociono anche più del tempo previsto dalla ricetta, e risultano davvero gustose e leggere. Avendo leggermente abbondato con le dosi per il ripieno e comprato seppie di dimensioni preistoriche, parte del necessario per il ripieno finisce ad insaporire il sugo con buoni risultati (se le dosi per la salsa sono corrette, vi raccomandiamo di procurarvi un buon pane per fare scarpetta!).

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