E' il primo vero sabato d'autunno, la notte appena passata ha mostrato una nebbia d'altri tempi e il primo fresco avvisa del cambio di stagione, e con questo dei sapori. Cuoco numero 1 (o 2, visto che oramai abbiamo perso il conto) decide di preparare un pranzo milanese (questa scelta su richiesta dei convitati!) per papà e mamma :D
La ricerca degli ingredienti è rapida, il sabato mattina in una città di provincia prevede un centro storico con tante persone appiedate e facilità di raggiungere tutti i negozi, fra cui una macelleria con carne di prima qualità. Si fatica solamente a trovare il midollo che vedete scurire il risotto qui a sinistra! Considerazioni sulla salute e sul rischio potenzialmente associato alle malattie trasmesse con queste parti del bue non ci frenano, e aver insistito tanto alla fine premierà. Il risotto è gustoso e sceso al punto giusto, e i tanti piccoli consigli del testo di Allan aiutano a trasformare un piatto relativamente semplice in una squisitezza.
Il rustin negà completa il pranzo milanese. La preparazione va affrontata con sufficiente anticipo. Non è un piatto eccessivamente complicato, ma la cottura è alquanto lunga e per non lasciare buchi enormi fra il primo e il secondo conviene farla partire prima di consumare il primo piatto. Nonostante l'abbondanza di burro prevista nella preparazione il piatto rivela il giusto corpo: in equilibrio fra la sostanza richiesta da un pranzo autunnale e l'esigenza di non trascorrere il pomeriggio in una comatosa pennichella! Un consiglio personale, forse banale, riguarda la scelta della carne. La cottura lunga a burro e vino dovrebbe ammorbidire anche i tocchi meno teneri, ma in realtà il piatto si esalta con un nodino di vitello scelto con cura, e, se possibile, senza badare troppo a spese...Non prepariamo contorno perchè il pranzo è sufficientemente corposo. Innaffiamo però il tutto con un bel vino, stranamente, visto il corpo delle pietanze, bianco (ma la giustificazione ufficiale è che si dà l'addio all'estate!). La scelta ricade su un vino poco noto ma davvero squisito: un Timorasso di Tortona, un vitigno trascurato fino agli anni '80 ma in discreta ripresa ai nostri giorni.
Buon appetito!!!!